PRIN 2022 Venusia Judaica

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Presentazione

PRIN 2022 - Progetto di Rilevante Interesse Nazionale

Venusia Judaica: Advanced Tools for Epigraphical, Archaeological, Geomineralogical Investigation, Sustainable Fruition and Preservation of the Jewish Catacombs of Venosa

Venusia Judaica: strumenti avanzati per ricerche epigrafiche, archeologiche, geomineralogiche, fruizione sostenibile e conservazione delle catacombe ebraiche di Venosa è un progetto che propone la realizzazione di uno strumento d'indagine approfondita e innovativa delle catacombe ebraiche di Venosa (Potenza, Basilicata): monumento poco noto, ma di assoluto rilievo e per certi versi unico, in passato studiato solo in parte e con obiettivi e mezzi inadeguati.

Articolate su più livelli, le catacombe sono state scavate in età tardoromana in un'altura extraurbana, la Collina della Maddalena, dove si trovano anche alcuni ipogei cristiani, a loro volta indagati solo superficialmente. In effetti, a tutt’oggi dell'intero complesso cimiteriale non si conosce né l’effettiva estensione, né la datazione precisa. Ciò nonostante, l’importanza del monumento è stata riconosciuta da sempre, trattandosi di una delle più significative testimonianze sulla presenza ebraica in Italia, per quanto ci rivela ‒ anche grazie alle numerose iscrizioni multilingui in ebraico, greco e latino ‒ sulle forme e le dinamiche di contatto, integrazione e condivisione dello spazio funerario, nonché sui rapporti fra maggioranza cristiana e minoranza ebraica nella società meridionale tardoantica e altomedievale. La vastità dell'area riservata alla comunità ebraica a confronto con le tracce, ben più esigue, delle coeve sepolture cristiane sfida, inoltre, il quadro generale generalmente accolto sulle proporzioni demografiche e il peso economico e sociale delle due comunità sul territorio: è possibile che sia effettivamente esistita, almeno in alcuni periodi e in alcune aree dell'antica Apulia, un rapporto del tutto diverso da quello generalmente assunto, fra i ruoli di maggioranza e minoranza, come anche suggeriscono alcune fonti storico-letterarie?

La nuova analisi del complesso, che si basa su ricerche pregresse dello stesso gruppo di lavoro e che ci si propone di realizzare attraverso nuovi sistemi di digitalizzazione 3D, caratterizzazione mineralogica e diagnostica avanzata, svilupperà un’innovativa piattaforma di catalogazione, gestione e visualizzazione dei dati al fine di correlare, in processi di analisi multilivello, informazioni quali- e quantitative afferenti ai diversi ambiti disciplinari coinvolti nella ricerca. Il progetto svilupperà una metodologia d’indagine e uno strumento di analisi spaziale dei dati che permetterà da un lato lo studio in remoto dei luoghi su modelli interoperabili ad altissima risoluzione, dall’altro una nuova fruizione dei luoghi attraverso spazi digitali immersivi e animazioni VR 360.

I dati delle analisi mineropetrografiche, epigrafiche e storico-archeologiche comporranno in sintesi un nuovo spazio della ricerca, in cui verificare le potenzialità del virtuale come processo di comprensione profonda del reale, predisponendosi ai più evoluti sistemi di analisi multidimensionale delle informazioni, a supporto di nuove strategie di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale “fragile”.

Dati del Progetto

Codice Progetto: 2022LF72JW
Durata: 19/10/2023 - 19/10/2025
Finanziamento unità locale: € 93.925,00
Ente finanziatore: MIUR
Responsabile UR "L’Orientale" / Principal Investigator: Prof. Giancarlo Lacerenza

Parole chiave
Storia degli ebrei; archeologia tardoantica; epigrafia tardoantica; informatica umanistica; archeometria; modellazione tridimensionale; minero-petrografia

Settori scientifico-disciplinari
DAAM
L-OR/08 Ebraico
L-ANT/08 Archeologia cristiana e medievale
DISTAR
GEO/09 Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per l’ambiente e per i beni culturali
ICAR/17 Disegno

Settori ERC
SH - Social Sciences and Humanities
Sottosettori ERC
SH5_3 Philology; text and image studies
SH6_3 General archaeology, archaeometry, landscape archaeology
SH5_12 Computational modelling and digitisation in the cultural sphere

Unità di ricerca

Principal Investigator: Giancarlo Lacerenza, Università L'Orientale

UR DAAM
Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo (DAAM)
Università di Napoli "L’Orientale"
Responsabile: Prof. Giancarlo Lacerenza, PO
Membri:
Prof.ssa Dorota Maria Hartman, PA
Dr.ssa Maria Amodio, assegnista di ricerca

UR DISTAR
Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e  delle Risorse (DISTAR)
Università di Napoli “Federico II”
Responsabile: Prof. Piergiulio Cappelletti, PO
Membri:
Prof. Leopoldo Repola, PA
Dr.ssa Concetta Rispoli, RTDB

Il sito

L’esistenza a Venosa di una fitta rete di cavità artificiali all’interno della Collina della Maddalena, presso il percorso della Via Appia, era nota già nel XVI secolo, quando quello che oggi sappiamo essere stato il settore inferiore di un vasto complesso cimiteriale braico tardoantico, era usato come ricovero per gli armenti e indicato nelle fonti coeve come “Grotte di Santa Rufina” (Lacerenza 1998; 2014).
Depredate e rimaste a lungo in stato di abbandono, nel 1842 ne fu scoperto un settore superiore ancora intatto, che tuttavia quando nel 1853 si cominciò a indagare risultò essere stato, nel frattempo, a sua volta gravemente deteriorato. Di quel settore fu comunque rilevata la pianta e fino agli anni ’30 del Novecento vi si svolsero varie esplorazioni informali e alcuni sterri; ma l’attenzione degli studiosi si rivolse prevalentemente alle numerose epigrafi funerarie che vi erano state rivenute, in greco, ebraico e latino: queste ultime talora molto elaborate e presumibilmente di V-VI secolo, che testimoniavano un alto grado d’interazione fra la comunità ebraica venusina e quella cristiana.

La conferma della datazione tarda di almeno una parte di questo settore, giunse negli anni ’60-’70, quando nel corso dei sopralluoghi di C. Colafemmina, in un’area precedentemente ignota, fu scoperto il primo testo con data (520) e un monumentale arcosolio dipinto, nella cui lunetta campeggiavano i simboli dell’ebraismo (Colafemmina 1974; 1978). Tali esplorazioni, benché asistematiche, confermarono l’esistenza nel colle di una complessa rete cimiteriale, a più livelli e con diversi ingressi, in uso presumibilmente fra IV e VI-VII secolo e di cui era evidentemente nota solo una piccola parte. Colafemmina mise in luce, contigue alle catacombe ebraiche, anche alcuni ipogei con simboli cristiani: la mancanza di fondi e il terremoto del 1980-81 impedirono tuttavia altre ricerche.
Chiuse a causa di crolli, negli anni ’90 le catacombe furono interessate da alcuni lavori di messa in sicurezza, ma senza svolgervi alcuno studi specifici. Solo successivamente, in occasione di un vasto piano di consolidamento e restauro compiuto negli anni 2002-2005 ‒ al termine del quale le catacombe superiori sono state rese parzialmente accessibili al pubblico ‒ furono svolte alcune indagini archeologiche, non sistematiche, i cui risultati sono stati resi noti di recente (Lacerenza et al. 2020).
Anche le vaste catacombe inferiori o “di Santa Rufina” sono state in seguito messe in sicurezza e restaurate. Tuttavia, nonostante tali passi avanti, il monumento è rimasto poco indagato, mal noto e, soprattutto, scarsamente valorizzato in rapporto sia alla sua importanza storica, religiosa e culturale, sia al suo potenziale turistico.

Per verificare la fattibilità di un riesame, con un nuovo approccio scientifico, di questo imponente complesso cimiteriale, muovendo in primo luogo da una nuova ricognizione autoptica del materiale epigrafico ancora in situ, nel 2017 il Centro di Studi Ebraici dell’Università di Napoli L’Orientale diretto da G. Lacerenza ha promosso, in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata (cui è affidata la tutela del monumento) e con il sostegno della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia (organo dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), un progetto-pilota a basso budget, “Venosa Ebraica”, fra i cui esiti vi è stato un saggio di scansione, con tecniche di fotogrammetria e laser scanner, di una piccola frazione delle catacombe ebraiche.
L’esperimento ha avuto esito positivo e in pochi mesi (aprile-agosto 2018) è stato possibile realizzare una prima scansione interna ed esterna (TLS e drone), un video dimostrativo e una bozza di piattaforma per una visita virtuale interattiva. È stato così possibile accertare e misurare la fattibilità di un progetto di studio e digitalizzazione del monumento più ampio e approfondito, riguardante l’intera Collina della Maddalena e tutti gli ipogei in essa contenuti, mettendo in campo una selezione delle tecnologie più nuove ed efficaci in vista dell’auspicabile proseguimento delle ricerche con mezzi finalmente adeguati.

Il riesame generale del complesso in tutti i suoi aspetti epigrafici, geologici e monumentali, offre inoltre l’occasione ideale per restituire il sito e il monumento a una più ampia conoscenza e visibilità, che finora è mancata. La particolare localizzazione di Venosa ‒ in un’area ancor oggi priva di sufficienti infrastrutture e di non facile raggiungibilità ‒ ne ha infatti finora compromesso la piena fruibilità benché, ultimamente, il territorio abbia iniziato ad attrarre un numero crescente di visitatori, grazie alle numerose vestigia storico-artistiche e monumentali presenti fra Melfi e Matera, territorio in cui Venosa è geograficamente intermedia, ma non meno
centrale sotto il profilo culturale e turistico.

Attività

Sezione in aggiornamento

Bibliografia e pubblicazioni

Bibliografia essenziale

Ascoli G.I. 1880 “Iscrizioni inedite o mal note, greche, latine, ebraiche, di antichi sepolcri giudaici del Napolitano”, in Atti del IV Congresso Internazionale degli Orientalisti, I, Firenze, 239-354

Ciliberti M. 2019 “L’ipogeo B della collina della Maddalena a Venosa”, in C. Cecalupo et al. (eds), RACTA 2018. Ricerche di Archeologia Cristiana, Tardantichità e Altomedioevo, Oxford, 98-106

Colafemmina C. 1974 “Nova e vetera nella catacomba ebraica di Venosa”, in Studi storici, Molfetta, 87-95
— 1978 “Nuove scoperte nella catacomba ebraica di Venosa”, Vetera Christianorum 15: 368-381
— 1981 “Saggio di scavo in località Collina della Maddalena a Venosa”, Vetera Christianorum 18: 443–51

Dell’Aquila F. 1979 “Struttura e planimetria della catacomba ebraica di Venosa”, in Lucania Archeologica 1.4: 10-16

Di Benedetto C., Gautiero A., Guarino V., Allocca V., De Vita P., Morra V., Cappelletti P., Calcaterra D. 2020 “Knowledge-based Model for Geomaterials in the Ancient Centre of Naples (Italy)”, Digital Applications in Archaeology and Cultural Heritage 18: e00146

Di Benedetto C., Graziano S.F., Rispoli C., De Bonis A., Munzi P., Cappelletti P., Morra V. 2020 “A Look Beyond Color: A Multi-Analytical Approach to the Study of the Frescoes from Porta Mediana A41 mausoleum (Cuma Necropolis, Italy)”, Rendiconti
Online della Società Geologica Italiana 50: 67-75

Frey J.-B. 1936 Corpus Inscriptionum Iudaicarum, 1. Europe. Città del Vaticano 1936 (2nd ed. New York 1975)

Grifa C., Mercurio M., Germinario C., Bish D., De Bonis A., Morra V., Cappelletti P., Cavassa L., Langella A. 2018 “Using X-Ray Fluorescence and Diffraction to Elucidate Source Materials and Firing Conditions of Pompeian Ceramics”, Spectroscopy 33: 26-30

Hartman D. 2021 "Greco ed ebraico nelle catacombe di Venosa", Sefer yuḥasin 9: 143-155

Hirschfeld O. 1867 “La catacomba degli ebrei a Venosa”, Bullettino dell’Istituto di Corrispondenza Archeologica: 148-152

JIWE 1 = Noy D. 1993 Jewish Inscriptions of Western Europe, I. Italy (excluding the City of Rome), Spain and Gaul, Cambridge-New York

Lacerenza G. 1998 “Le antichità giudaiche di Venosa. Storia e documenti”, Archivio Storico per le Province Napoletane 116: 293-418
— 2013a “Italy: Roman Period to Late Antiquity”, in G. Khan et al. (eds), Encyclopedia of Hebrew Language and Linguistics, Leiden – Boston, vol. 2: 366-369
— 2013b “Judaism in Italy and the West”, in W. Adler (ed),The Cambridge History of Religions in the Classical World, Volume II, Cambridge-New York, 398-420
— 2014 “L’epigrafia ebraica in Basilicata e Puglia dal IV secolo all’alto Medioevo”, in Ketav, sefer, miktav: La cultura ebraica scritta tra Basilicata e Puglia, Bari, 189-252
— 2017 “Dal Vesuvio a Venosa: gli ebrei in Campania e Basilicata”, in Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni, a c. di A. Foa, G. Lacerenza, D. Jalla, (Cat. della Mostra al MEIS), Milano, 108-116
— 2018 “Nikolaus Müller e le prime fotografie delle catacombe ebraiche di Venosa”, Sefer yuḥasin 6: 7-26
— 2019 “Painted Inscriptions and Graffiti in the Jewish Catacombs of Venosa: An Annotated Inventory”, Annali dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale Sez. Orientale 79: 275-305
— 2020 “La riscoperta dell’epigrafia ebraica in Italia meridionale fra XVII e XVIII secolo”, in C. Capaldi, M. Osanna (eds), La cultura dell’antico a Napoli nel Secolo dei Lumi. Omaggio a F. Zevi nel dì genetliaco, Roma, 307-318

Lacerenza G. et al. (eds) 2020 Le catacombe ebraiche di Venosa: recenti interventi, studi e ricerche, Napoli 2020

Leon H.J. 1953-1954 “The Jews of Venusia”, Jewish Quarterly Review 44: 267-284

Levi L. 1962 “Ricerche di epigrafia ebraica nell’Italia meridionale”, Rassegna mensile di Israel 28: 132-153

Lifshitz B. 1962 “Les Juifs à Venosa”, Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 40: 367-371

Marchi M.L. ‒ Salvatore, M. 1997 Venosa. Forma e urbanistica, Roma

Meyers E.M. 1990 “Report on the Excavations at the Venosa Catacombs 1981”, in Puglia paleocristiana e altomedievale 5, Bari, 31-36

Repola L. 2016 “Survey for Analysis and Comprehension of Hittite Hieroglyphic through New Forms of Representation”, in The Reasons of the Drawing: 38° Convegno internazionale dei docenti delle discipline della rappresentazione, Roma, 607-612
— 2020 “Spazi fisici e spazi virtuali per la raffigurazione di luoghi estesi”, in I beni culturali nell'era digitale: tra tradizione e innovazione, Catanzaro, 47-66

Repola L., Collina C., Piperno M. 2020 “La Grotta paleolitica di Roccia San Sebastiano (Mondragone, CE). Una metodologia per l’analisi dei dati in spazi simbolici”, Archeologia e Calcolatori: 167-187

Rispoli C., Di Martire D., Calcaterra D., Cappelletti P. et al. 2020 “Sinkholes Threatening Places of Worship in the Historic Center of Naples”, Journal of Cultural Heritage 46: 313-319

Salvatore M. 1984 Venosa, un parco archeologico ed un museo: come e perché, Taranto

Williams M.H. 1999 “The Jews of Early Byzantine Venusia: The Family of Faustinus I, the Father”, Journal of Jewish Studies 50: 38-52.

Pubblicazioni del Progetto

Hartman D. 2023 "Dixerunt thrηnus: ortografia, allografia e lessico nell’epitaffio di Faustina da Venosa", Sefer yuḥasin 11: 137-144. ISSN 2281-6062
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Lacerenza G., Cappelletti P., Repola L. 2023 “Un nuovo progetto per le catacombe ebraiche di Venosa”, Atti dell’Accademia Pontaniana 72: 125-137. ISSN 1121-9238
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Strumenti digitali

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